Con Risoluzione 13 luglio 2007, n. 170, l’Agenzia delle Entrate si è espressa in merito ai nuovi poteri che la Manovra Prodi le ha attribuito in termini di rettifica del prezzo concordato dalle parti coinvolte in compravendite immobiliari.
Nel caso specifico una società consortile ha realizzato un complesso immobiliare da dividere tra le società partecipanti, stipulando nel corso degli ultimi anni diversi contratti di preliminari di vendita con prezzi molto differenti. La società chiede pertanto di sapere se la differenza di prezzo concordato con i soci può giustificare una rettifica da parte del Fisco, in quanto i prezzi medesimi potrebbero essere non ritenuti pari al valore normale dell’immobile.
Con la Risoluzione, l’Agenzia chiarisce che la possibile esistenza di un valore normale superiore al prezzo dichiarato in sede di rogito costituisce una presunzione relativa con la quale il Fisco può procedere a verifica e, nel caso di acquisizione di altri validi elementi, a rettifica del prezzo. Ne consegue che al contribuente è tuttavia riconosciuta la possibilità di fornire prova contraria.
Fonte: www.seac.it
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