Con Sentenza 13 settembre 2006, n. 19609, la Corte di Cassazione si è espressa in merito alla possibilità, in sede di accertamento del reddito dichiarato da una società, di procedere alla sua rettifica tenendo anche conto dei movimenti bancari effettuati sui conti correnti dei soci e loro familiari.
Nel caso specifico, la guardia di finanza aveva proceduto alla redazione di un PVC nei confronti di una S.n.c. costituita da due soci, in quanto i movimenti degli stessi evidenziavano indebita deduzione di costi e mancata dichiarazione di ricavi.
Secondo i giudici, il comportamento della Guardia di Finanza è legittimo. Richiamando gli articoli 32, D.P.R. n. 600/1973, e 53, D.P.R. n. 633/1972, la Sentenza conclude, infatti, che l’attività di accertamento può estendersi anche ai conti correnti bancari dei soci e familiari, senza obbligo di invitarli a fornire chiarimenti, purché vi sia valida ragione per ritenere che le operazioni effettuate sui conti siano, in realtà, riferibili alla società.
Fonte: www.seac.it
Articolo pubblicato in data 18.11.2006
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