Con Sentenza 6 febbraio 2008, n. 5786, la Corte di Cassazione si è espressa in materia di accertamento induttivo.
Secondo i giudici, il prezzo della merce esposta in negozio può essere considerato indicatore di ricchezza. In particolare, se la Guardia di finanza ha la certezza della quantità di beni venduti, a seguito di verifiche sul volume di merce acquistata e sulle giacenze di magazzino, può scattare la procedura di accertamento induttivo, qualora il titolare abbia dichiarato dei redditi considerati inferiori in proporzione ai prezzi indicati sui cartellini.
La Sentenza stabilisce, inoltre, che il titolare non può giustificarsi sostenendo di aver riconosciuto sconti alla clientela.
Fonte: www.seac.it
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