L’Agenzia delle Entrate ha diramato il Comunicato Stampa 7 giugno 2007, nel quale viene ribadito che gli studi di settore non rappresentano uno strumento di accertamento automatico.
Secondo l’Agenzia, i contribuenti non hanno l’obbligo di adeguarsi agli studi di settore se ritengono che questi non rispecchino la loro reale situazione contributiva. La stessa normativa dispone che essi sono uno “strumento utilizzabile come punto di riferimento dal contribuente” per “stare più tranquillo“, mentre per l’Amministrazione finanziaria risultano uno strumento utile per selezionare le posizioni da controllare.
Pertanto i contribuenti sono liberi di non adeguarsi agli studi di settore qualora ritengano di non rientrare nei parametri di congruità da questi fissati e potranno spiegare le loro ragioni in sede di contraddittorio.
Fonte: www.seac.it
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