Il provvedimento odierno apporta alcune modifiche alle disposizioni riguardanti l’accesso ai documenti, introdotte inizialmente nel 2020. Perché si tratta di interventi di lieve entità volti ad aggiornare la disciplina concernente l’accesso a dati oltre ai documenti formati o detenuti dall’Agenzia delle entrate. Il provvedimento del 28 dicembre 2023, emanato dal direttore dell’Agenzia delle entrate. Introduce modifiche minime al provvedimento del 4 agosto 2020. Il quale delineava i criteri e le modalità per l’esercizio di tre tipologie di accesso presso l’Amministrazione. Accesso documentale, accesso civico semplice e accesso civico generalizzato. Tale provvedimento del 2020 che stabiliva anche la procedura da seguire, infatti i soggetti legittimati a presentare richieste di accesso, anche ai casi di esclusione o diniego (consultabili nell’articolo “Accesso ai documenti dell’Agenzia: tracciate le tre strade percorribili”).
Accesso ai documenti: aggiornamento
Nello specifico, vengono riveduti i riferimenti alle norme introdotte nel provvedimento precedente, questo al fine di considerare tutte le modifiche intervenute fino a oggi nel Codice dell’Amministrazione digitale (decreto legislativo n. 82/2005), nel decreto legislativo n. 33/2013, che riguarda il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, oltre che di trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Nel Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs n. 196/2003) ma anche nel Codice della proprietà industriale (Dlgs n. 30/2005).
Inoltre, vengono inclusi riferimenti al decreto legislativo n. 24/2023, che attua la direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019 e questo è concernente la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e delle disposizioni normative nazionali. Al contempo, il richiamo al decreto legislativo n. 50/2016 (il Codice degli appalti pubblici) è stato sostituito dal richiamo al decreto legislativo n. 36/2023, attualmente in vigore e noto come “Codice dei contratti pubblici in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici”.
L’Agenzia delle entrate mette a disposizione infatti nella sezione “Modelli” del proprio sito internet, i formati utilizzabili per presentare richieste relative all’accesso. Tutte le richieste di accesso civico pervenute all’Agenzia sono registrate nel registro degli accessi civici, ed è soggetto a aggiornamento trimestrale e consultabile sulla pagina “Altri contenuti – Accesso civico” della sezione “Amministrazione Trasparente” sul sito dell’Agenzia.