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23 Febbraio 2024
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Bonus per l’acqua potabile: prassi aggiornata

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Il 9 Gennaio 2024, si apportano modifiche e aggiornamenti alle precedenti indicazioni riguardanti l’utilizzo del credito d’imposta per le spese relative ai dispositivi che migliorano la qualità dell’acqua potabile e relativo bonus.

Il provvedimento del 16 giugno 2021, che stabiliva le regole per accedere al bonus per l’acqua potabile e il relativo modello di comunicazione. È stato quindi aggiornato per includere la proroga inclusa dalla legge di Bilancio 2022. In pratica, l’agevolazione si estende alle spese del 2023. Queste novità sono presenti nel provvedimento dell’Agenzia, firmato oggi, 9 gennaio 2024, dal direttore Ruffini.

Le modifiche provvedimento del 16/06/21 sul bonus acqua potabile

La sostituzione delle parole “31 dicembre 2022” con “31 dicembre 2023” nei punti 3.1, 7.1 e nel primo periodo delle motivazioni.
La sostituzione delle parole “ciascun anno” con “ciascuno degli anni 2021 e 2022 e pari a 1,5 milioni di euro per l’anno 2023” nel terzo capoverso delle motivazioni, a pagina 9.
Il bonus per l’acqua potabile riguarda le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290. Questo al fine di migliorare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano erogata da acquedotti. L’agevolazione massima è di 1.000 euro per ogni immobile per le persone fisiche e di 5.000 euro per ogni immobile utilizzato per attività commerciali.

Proroga del bonus

Era stata fatta originariamente l’introduzione per il biennio 2021-2022, l’agevolazione viene prorogata fino al 2023 dalla legge di Bilancio 2022.

Per beneficiare del bonus, è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate il modello di “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile”. Da inviare tra il 1° e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sostengono le spese agevolabili.

Con il provvedimento firmato il 9 gennaio 2024, è stato modificato il precedente provvedimento per includere le spese che si sostengono fino al 31 dicembre 2023 nell’ambito del credito d’imposta.

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