Il 20 dicembre 2023 è stata istituita una normativa per agevolare le spese di gasolio nel settore del trasporto merci. Questa disposizione è inclusa nella delega di pagamento unificato attraverso il modello F24, con il nuovo identificativo collocato nella sezione “Erario”. Questo identificativo si trova in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati” dell’immagine generica illustrativa.
Il credito d’imposta introdotto dal Bilancio 2023 a favore delle imprese di autotrasporto merci per conto terzi, relativo alle spese per l’acquisto di gasolio, è identificato dal codice tributo 7057 con la risoluzione n. 74/E del 20 dicembre 2023. Questo codice è denominato “Credito d’imposta per l’acquisto di gasolio a favore delle imprese esercenti attività di trasporto di cose per conto di terzi – articolo 1, comma 503, della legge 27 dicembre 2022, n. 197”. Tale codice va utilizzato in compensazione tramite il modello F24, con collocazione nella sezione “Erario” e corrispondenza alle somme della colonna “importi a credito compensati”.
Modello F24 per il risarcimento spese di gasolio
Nel modello F24, in caso di riversamento dell’agevolazione, il contribuente deve indicare l’importo nella colonna “importi a debito versati”. Il campo “anno di riferimento” deve essere compilato con l’anno di sostenimento della spesa, nel formato “AAAA”.
Il decreto n. 197/2023, emanato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, in collaborazione con il ministro dell’Economia e delle Finanze, ha stabilito che la presentazione del modello F24 per la fruizione del credito d’imposta deve avvenire esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è tenuto a trasmettere all’Agenzia delle entrate l’elenco delle imprese ammesse all’agevolazione, l’importo del credito concesso e eventuali variazioni o revocazioni, anche parziali.
L’Agenzia delle entrate, durante l’elaborazione dei modelli F24 presentati dai contribuenti, verifica la presenza degli stessi nell’elenco dei beneficiari inviato dal Ministero. Inoltre, si assicura che l’importo del credito d’imposta utilizzato in compensazione non superi quello indicato nell’elenco, altrimenti il modello F24 viene scartato. La verifica tiene conto anche di eventuali variazioni o revocazioni, anche parziali, comunicate successivamente dal Ministero.