Il 1° luglio 2024 è entrato ufficialmente in vigore il decreto attuativo sulle sanzioni, il Dlgs n. 87 del 14 giugno 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 28 giugno. Questo decreto fa parte di un ampio piano di revisione del sistema sanzionatorio tributario, sia amministrativo che penale, previsto dalla legge delega n. 111/2023. Le nuove norme mirano a migliorare l’integrazione tra le varie sanzioni e a rafforzare il principio di proporzionalità. Portando il carico sanzionatorio a livelli in linea con altri Paesi europei. Tra le novità, vi è la modifica di alcuni reati relativi all’omesso versamento di ritenute e IVA. Anche l’introduzione di meccanismi di compensazione tra sanzioni comminate e da irrogare.
Decreto sulle sanzioni le novità
Uno degli interventi più significativi riguarda il rafforzamento dell’istituto del ravvedimento operoso, che consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale versando sanzioni ridotte. Il decreto interviene su vari testi normativi, come i Dlgs nn. 74/2000, 471 e 472 del 1997, introducendo importanti modifiche. In particolare, definisce i crediti “non spettanti” come quelli utilizzati in violazione delle norme vigenti o per un importo superiore al consentito. Mentre i crediti “inesistenti” sono quelli fondati su requisiti non validi o fraudolenti.
Per quanto riguarda i casi di omesso versamento di ritenute superiori a 150mila euro o dell’IVA superiore a 250mila euro per ciascun periodo d’imposta. Il decreto prevede inoltre pene detentive da sei mesi a due anni, salvo che il debito non sia in corso di estinzione tramite rateazione. È stato inoltre introdotto il nuovo articolo 12-bis del Dlgs n. 74/2000, che esclude il sequestro preventivo dei beni se il contribuente sta regolarmente pagando il debito in rate.
Novità su sanzioni e procedimenti penali e tributari
Sono state anche riviste le norme sulle cause di non punibilità e sul rapporto tra procedimenti penali e tributari, con l’obiettivo di evitare la duplicazione dei procedimenti sanzionatori (ne bis in idem). Infatti, le sentenze irrevocabili emesse in ambito tributario possono ora essere utilizzate come prova nei processi penali.
Il decreto ha inoltre apportato modifiche alla disciplina delle sanzioni a carico di società ed enti, confermando che le sanzioni pecuniarie tributarie devono essere a carico dell’entità giuridica, salvo casi di costituzione fittizia. Vengono introdotte anche nuove regole sulla recidiva, prevedendo un aumento della sanzione fino al doppio per chi commette violazioni simili nei tre anni successivi a una condanna definitiva.
Il decreto interviene anche sull’istituto del ravvedimento operoso, rendendolo più flessibile e coerente con il principio di proporzionalità, e modifica le sanzioni tributarie amministrative previste dal Dlgs n. 471/1997, riducendo le percentuali di alcune sanzioni e introducendo nuove regole per la gestione delle eccedenze e delle omissioni nelle dichiarazioni.