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3 Novembre 2023
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Dilazione del debito fiscale con composizione negoziata della crisi

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L’ultima modifica normativa, inoltre, ha esteso la possibilità di suddividere il debito in centoventi rate a tutte le situazioni difficili, non limitandola solamente alle condizioni derivanti dalla “congiuntura economica”. Il contribuente che partecipa al processo di gestione negoziata delle situazioni di crisi, regolamentato dal “Codice della Crisi e dell’Insolvenza”, può richiedere una dilazione per il debito fiscale da ristrutturare che non è stato ancora iscritto a ruolo. Questa dilazione avviene seguendo un piano di pagamento che prevede, anziché rate fisse, quote variabili di importo crescente per ciascun anno.

La legge lo consente e ciò è confermato dall’Agenzia delle Entrate nella risposta numero 443 del 29 settembre 2023, fornita a una società che desidera utilizzare questa misura premiale per sanare alcuni debiti IVA in base all’articolo 25-bis, comma 4, del Codice della Crisi e dell’Insolvenza (Dlgs n. 14/2019), con l’aggiunta delle disposizioni dell’articolo 38, comma 1, del Decreto Legge n. 13/2023. Quest’ultima disposizione permette di suddividere i debiti fiscali non ancora iscritti a ruolo.

Dilazione debito per agevolare le imprese nella gestione crisi

Innanzitutto, l’Agenzia ricorda che questa agevolazione prevista nel Codice della Crisi e dell’Insolvenza mira a incentivare l’accesso delle imprese al processo di gestione negoziata delle situazioni di crisi. Riconoscendo le principali difficoltà riscontrate dagli operatori nei primi mesi di applicazione di questo nuovo istituto. Tra queste difficoltà vi è la gestione del debito nei confronti dell’Erario o degli enti pubblici, che spesso costituisce il debito più significativo e rappresenta un ostacolo importante al recupero dell’impresa in difficoltà.

In tali casi, le condizioni richiamano l’applicazione dell’articolo 19 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973, il quale prevede che l’agente della riscossione, su richiesta del contribuente che si trova in una situazione oggettivamente difficile. Può consentire la suddivisione del pagamento delle somme iscritte a ruolo in un massimo di settantadue rate mensili. Se le somme iscritte a ruolo in una richiesta superano i 120.000 euro, la dilazione può essere concessa se il contribuente dimostra di trovarsi in una situazione oggettiva di difficoltà. Inoltre, il debitore può richiedere che il piano di rateazione preveda, anziché rate costanti, rate variabili di importo crescente per ciascun anno. La dilazione può arrivare fino a centoventi rate mensili se il debitore si trova in una comprovata e grave situazione di difficoltà dovuta a ragioni esterne alla sua responsabilità, legate alla situazione economica generale.

Dilazione del debito fiscale in centoventi rate

In merito alla misura premiale prevista nel caso di accesso al processo di gestione negoziata delle situazioni di crisi, l’articolo 38, comma 1, del Decreto Legge n. 13 del 2023. Ha esteso la possibilità di concedere una dilazione in centoventi rate a tutte le situazioni critiche, indipendentemente dalla loro origine, nell’interesse esclusivo del salvataggio delle imprese. Le condizioni previste dall’articolo 19 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973 possono essere applicate alla misura premiale nel caso di accesso al processo di gestione negoziata delle situazioni di crisi solo se compatibili e in assenza di ulteriori disposizioni specifiche.

Inoltre, l’Agenzia sottolinea che non essendo stata stabilita esplicitamente la tipologia di rate da versare (costanti o variabili). Non vi è motivo per escludere la possibilità di richiedere la suddivisione dei debiti IVA non iscritti a ruolo in rate variabili di importo crescente per ciascun anno, come previsto dal comma 1-ter della norma citata. La determinazione dell’importo delle rate e la valutazione di eventuali parametri di riferimento spettano all’ufficio creditore. Tuttavia, il piano di rateizzazione deve sempre prevedere quote in aumento ogni anno.

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