Nella Circolare n. 14 del 17 maggio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha fornito diversi chiarimenti in merito alle novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2022 riguardo ad alcuni crediti d’imposta.
Il primo paragrafo della Circolare è dedicato al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi. Ora, per gli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio 2023 fino al 31 dicembre 2025 (o entro il 30 giugno 2026, se entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine è stato accettato dal venditore ed è avvenuto il pagamento di acconti nella misura del 20 % del costo di acquisizione), il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20 % del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di Euro; nella misura del 10 % del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di Euro e fino a 10 milioni di Euro; nella misura del 5 % del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di Euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di Euro.
Il limite massimo di 20 milioni di Euro deve intendersi come limite da riferire a ciascun anno interessato dalla proroga (2023, 2024 e 2025).
Anche con riferimento agli investimenti in beni immateriali 4.0, è prevista una proroga dell’agevolazione. Il credito d’imposta, infatti, è riconosciuto per gli investimenti effettuati dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2023 (invece che fino al 31 dicembre 2022) o entro il 30 giugno 2024 (invece che entro il 30 giugno 2023) se entro il 31 dicembre 2023 il relativo ordine risulti accettato dal venditore ed è avvenuto il pagamenti di acconti nella misura di almeno il 20 % del costo di acquisto, nella misura del 20 % del costo, nel limite massimo annuale di costi ammissibili di 1 milione di Euro. Inoltre, per gli investimenti di questo tipo effettuati nel 2024, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 15 % del costo, nel limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di Euro; per gli investimenti effettuati nel 2025, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 10 % del costo, nel limite massimo di costi ammissibili di 1 milione di Euro.
Il secondo paragrafo riguarda, invece, il credito d’imposta in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 ed in altre attività innovative.
In particolare, a seguito dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio per il 2022, è stato prorogato il periodo di applicazione del credito d’imposta in questione. Per le attività di ricerca e sviluppo previste dalla disciplina in materia, il credito d’imposta è riconosciuto fino al 2022 nella misura pari al 20 % della relativa base di calcolo, entro il limite massimo annuale di 4 milioni di Euro. Per le attività di innovazione tecnologica e per le attività di design ed ideazione estetica, il credito d’imposta è riconosciuto fino al 2023 nella misura del 10 % della base di calcolo, nel limite massimo annuale di 2 milioni di Euro. Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto fino al 2022 nella misura pari al 15 % della relativa base di calcolo, entro il limite massimo annuale di 2 milioni di Euro.
La base di calcolo deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi comunque ricevuti per le stesse spese ammissibili ed il limite massimo deve essere ragguagliato all’anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a 12 mesi.
Inoltre, per le attività di ricerca e sviluppo, il credito d’imposta è riconosciuto dal 2023 al 2031 nella misura pari al 10 % della base di calcolo, nel limite massimo annuale di 5 milioni di Euro. Per le attività di innovazione tecnologica e di design ed ideazione estetica, il credito d’imposta è riconosciuto nel 2024 e nel 2025 nella misura pari al 5 % della base di calcolo, nel limite massimo annuale di 2 milioni di Euro. Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto per il 2023 nella misura del 10 % della relativa base di calcolo, nel limite massimo annuale di 4 milioni di Euro, e nel 2024 e nel 2025 nella misura pari al 5 % della relativa base di calcolo nel limite massimo annuale di 4 milioni di Euro.
Anche in tutti questi casi, la base di calcolo deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili ed il limite massimo annuale deve essere ragguagliato all’anno in caso di periodo d’imposta di durata inferiore o superiore a 12 mesi.
Altri chiarimenti sono inseriti nel terzo paragrafo della Circolare dell’Agenzia delle Entrate con riferimento al credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese. Il credito d’imposta è ora riconosciuto anche per i costi sostenuti nel 2022, ma con un diverso limite massimo di credito concedibile (200.000 Euro invece di 500.000 Euro). E’ stato modificato, altresì, l’ammontare del limite di spesa previsto per tale misura: il credito d’imposta sarà riconosciuto nel limite complessivo di 35 milioni di Euro per il 2022 e di 5 milioni di Euro per il 2023.
Il Decreto adottato dal Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze il 23 aprile 2018, con i necessari adattamenti derivanti dalle modifiche intervenute con la Legge di Bilancio per il 2022, rimane il punto di riferimento riguardo a modalità e criteri di concessione del credito d’imposta in questione.
Chiarimenti, nel quarto paragrafo della Circolare, anche riguardo al credito d’imposta riconosciuto in favore delle fondazioni bancarie per i versamenti al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. In virtù di quanto disposto dalla Legge di Bilancio per il 2022, è stato esteso al 2024 il credito d’imposta nella misura del 75 % dei versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La copertura per i maggiori oneri derivanti da tale modifica è stata stimata in 25 milioni di Euro per il 2024. E’ stato, altresì, prorogato per gli anni 2023 e 2024 il Fondo costituito dai versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie.
Nuovi chiarimenti, al quinto paragrafo della Circolare, anche per il credito d’imposta per le librerie (cosiddetto “Tax credit librerie”). In virtù delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio per il 2022, l’ammontare dello stanziamento per il riconoscimento di tale credito d’imposta è stato incrementato di 10 milioni di Euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023.
Riguardo al “bonus acqua potabile”, al sesto paragrafo della Circolare è evidenziata la proroga dell’operatività di tale credito d’imposta. Il termine ultimo di sostenimento delle spese ammissibili è ora spostato al 31 dicembre 2023. Il limite di spesa per il 2023 è fissato a 1,5 milioni di Euro.
Infine, il settimo paragrafo della Circolare riguarda le nuove disposizioni introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2022 per incentivare l’installazione di impianti di compostaggio nei centri agroalimentari di alcune Regioni. In particolare, ricordiamo che è stato riconosciuto un contributo, nel limite massimo di 1 milione di Euro per l’anno 2023, per le spese documentate sostenute entro il 31 dicembre 2022 per l’installazione e la messa in funzione di impianti di compostaggio presso centri agroalimentari nelle Regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Il contributo è riconosciuto nella misura del 70 % delle spese rimaste a carico del contribuente.
Il credito d’imposta può essere richiesto dal gestore del centro agroalimentare a condizione che l’impianto di compostaggio sia in grado di smaltire almeno il 70 % dei rifiuti organici prodotti dal centro agroalimentare stesso.
Con un Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del marzo del 2022, sono state definite le modalità di applicazione e fruizione di tale credito d’imposta. Le spese ammesse all’agevolazione e sostenute entro la fine del 2022 dovranno essere comunicate all’Agenzia delle Entrate nel 2023. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel modello F24, dal giorno lavorativo successivo a quello di pubblicazione del Provvedimento con il quale sarà resa nota la percentuale da considerare al fine del calcolo dell’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile.