È stato prorogato il termine per accedere alla procedura di regolarizzazione spontanea dei crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, consentendo agli imprenditori di sanare gli indebiti utilizzi in compensazione senza l’applicazione di sanzioni e interessi. In pratica, i contribuenti potranno accedere all’apposito applicativo e regolarizzare la propria posizione fino al 3 giugno 2025, come previsto dai commi 5‑9 dell’articolo 19 del Decreto‐Legge n. 25/2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 61 del 14 marzo 2025.
Dettagli sulla procedura e modalità di versamento
Originariamente, il termine per presentare la domanda era fissato al 31 ottobre 2024, mentre il riversamento del credito compensato doveva essere effettuato entro il 16 dicembre 2024. Con la nuova misura, le imprese che decidono di aderire potranno effettuare il versamento:
• In un’unica soluzione entro il 3 giugno 2025, se l’atto di recupero del credito è già divenuto definitivo al momento della presentazione dell’istanza.
• Oppure, in tre rate di pari importo: la prima rata entro il 3 giugno 2025, la seconda entro il 16 dicembre 2025 e la terza entro il 16 dicembre 2026.
In caso di pagamento dilazionato, a decorrere dal 4 giugno 2025, le rate successive saranno maggiorate degli interessi legali.
Aspetti contenziosi e rinunce al ricorso per il bonus ricerca e sviluppo
Il comma 12 dell’articolo 19 del DL n. 25/2025 prevede che, se la procedura riguarda crediti soggetti ad atti di recupero o provvedimenti impositivi per i quali sia in corso un contenzioso, l’adesione alla procedura è subordinata alla rinuncia, da comunicarsi entro il 3 giugno 2025, al contenzioso o alla possibilità di presentare ricorso (ai sensi dell’art. 21 del Dlgs n. 546/1992). Ciò consente di regolarizzare la posizione anche per quei crediti che, pur essendo oggetto di controversie, possono essere sanati mediante riversamento.
Ulteriori informazioni e possibili aggiornamenti
Oltre a riaprire i termini per il riversamento dei crediti d’imposta R&S relativi ai periodi 2015–2019, la nuova misura estende anche il termine di decadenza per l’emissione degli atti di recupero, prorogandolo di due anni per i crediti d’imposta relativi agli utilizzi del 2016 e del 2017
È importante notare che, in ambito di innovazione tecnologica e, in particolare, nel settore della moda, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ulteriormente evidenziato la necessità di offrire una soluzione sostenibile per le imprese che hanno usufruito indebitamente del credito.
Inoltre, si attende l’emanazione di eventuali provvedimenti attuativi (ad esempio, per il contributo in conto capitale) che potrebbero integrare ulteriormente la procedura e fornire ulteriori agevolazioni per chi aderisce.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, è consigliabile consultare le fonti ufficiali, come il sito dell’Agenzia delle Entrate e le comunicazioni del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.