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29 Settembre 2023
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Zes unica per 8 regioni dal decreto Sud

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Questo decreto introduce una serie di misure, tra cui l’istituzione di una nuova “Zona economica speciale” (Zes unica) a partire dal 1° gennaio 2024. Il decreto legge numero 124 del 19 settembre 2023, che mira a promuovere la coesione e il rilancio dell’economia nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia. È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale con il numero 219 il 20 settembre 2023. La Zes unica comprenderà otto regioni. Tra queste: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, e offrirà specifiche agevolazioni per promuovere lo sviluppo economico in queste aree.

Il decreto prevede anche la creazione di un sistema di governance per la Zes unica, con una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Questa cabina di regia avrà il compito di dirigere, coordinare, vigilare e monitorare lo sviluppo della nuova Zona economica speciale.

La principale novità introdotta dal decreto riguarda l’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive per le imprese già operanti o che si insedieranno nelle regioni coinvolte. Inoltre, l’articolo 16 del decreto prevede il riconoscimento di un contributo emesso sotto forma di credito d’imposta per l’anno 2024. Questo contributo è destinato alle imprese che operano nei territori indicati dalla normativa e che effettuano acquisti di beni strumentali destinati a strutture produttive.

Previsioni del decreto sulla Zes Unica

Le spese ammissibili per questo credito d’imposta includono l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, anche mediante leasing o altri contratti di locazione finanziaria. Inoltre, sono considerati ammissibili gli acquisti di nuovi terreni e l’acquisizione o l’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Tuttavia, il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore totale dell’investimento agevolato.

Si nota che le imprese attive nei settori come l’industria siderurgica, carbonifera e lignite, i trasporti e le relative infrastrutture. La produzione, stoccaggio, trasmissione e distribuzione di energia e infrastrutture energetiche, la banda larga, nonché il settore creditizio, finanziario e assicurativo non sono idonee a beneficiare di queste agevolazioni. Le imprese in stato di liquidazione o di scioglimento e quelle in difficoltà secondo la normativa europea sono anch’esse escluse.

L’importo del credito d’imposta è legato alla quota del costo totale dei beni acquistati o, nel caso di investimenti immobiliari, realizzati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024. Il limite massimo per ciascun progetto di investimento è di 100 milioni di euro. Non sono ammissibili progetti di investimento con costi inferiori a 200mila euro.

Il limite di spesa per il credito d’imposta per l’anno 2024 sarà stabilito mediante un decreto del ministero per gli Affari europei. Il sud e le politiche di coesione e il Pnrr, in collaborazione con il Mef, entro il 30 dicembre 2023.

Infine, il decreto specifica che una “Zona economica speciale” è una zona delimitata del territorio nazionale. In questa zona le aziende già operanti o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni speciali relative agli investimenti e ad altre attività di sviluppo aziendale. Per garantire una conoscenza immediata e accessibile della Zes unica e dei vantaggi associati, si crea un portale web dedicato che fornirà tutte le informazioni, anche in lingua inglese.

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