Riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato stampa dell’ Anc (Associazione nazionale commercialisti) sulla questione delle regole tecniche sull’antiriciclaggio.
Roma, 27 febbraio 2025
Il documento emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili lo scorso 16 gennaio, contenente le Regole Tecniche ex art. 11, co. 2 del d.lgs. 231/2007 applicate dagli Iscritti in materia di Antiriciclaggio, presenta una serie di criticità potenzialmente in grado di rendere i colleghi passibili di sanzioni, in caso di verifiche.
ANC ha analizzato attentamente le linee-guida del Consiglio Nazionale e ha evidenziato, attraverso i componenti del proprio Comitato Scientifico, Prof. Massimiliano Tasini e Dott. Andrea Bongi, all’interno della rubrica “Forse non tutti sanno che…” sul canale YT associativo, tre punti di debolezza sui quali occorre intervenire con urgenza:
- le modalità di adeguata verifica semplificata. Il riferimento all’area geografica come criterio di adesione al regime semplificato (lett. c dell’art. 23 del decreto 231/2007) costituisce un parametro oramai non più applicabile (se mai lo sia stato), in quanto assistiamo al proliferare di zone a rischio ovunque sul territorio nazionale e al mutare nel tempo del grado di rischio all’interno di una stessa area (in senso crescente o decrescente).
- la classificazione del grado di intensità del rischio inerente. La tabella elaborata classifica le prestazioni professionali in base al rischio inerente in modo crescente su una scala che va da 1 a 4, dove 4 rappresenta il livello di maggiore rischio. Qui le incongruenze ci appaiono macroscopiche, laddove si considera a rischio 3 la consulenza in materia di redazione del bilancio e, ancor di più, la tenuta della contabilità, parificate come rischio all’amministrazione di trust.
- la valenza della regola tecnica deve risultare perfettamente tutelante, al pari di un Decreto attuativo, in quanto emanata da un Organismo istituito da una Legge dello Stato e vigilato dallo Stesso nella sua attività. È questa la criticità più grave, emersa durante l’ultimo Telefisco: la Guardia di Finanza può, in sede di verifica, superare la regola tecnica (risposta della stessa GDF a un quesito). Questa assurdità deve essere assolutamente respinta e sanata, e su questo punto ci aspettiamo una presa di posizione compatta e decisa da parte di tutte le componenti della categoria.
“Le regole tecniche adottate dalla governance di una categoria professionale” afferma la Vicepresidente ANC Miriam Dieghi “devono certamente aderire ai contenuti del dettato normativo, ma devono altresì rappresentare uno strumento atto a tutelare coloro che tali regole si troveranno a seguire, mettendo al riparo da incertezze interpretative che possano porre i professionisti a rischio sanzioni, in caso di verifica da parte dei Soggetti preposti. Esprimiamo pertanto la nostra profonda preoccupazione e ci adopereremo nelle giuste sedi affinché sia posto rimedio a tutte le criticità evidenziate ”.
ANC Comunicazione
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