Con la Sentenza n. 9113 del 6 giugno 2012, la Corte di Cassazione si è pronunciata riguardo ad una controversia originata dall’impugnazione di un atto di classamento catastale relativo ad un immobile destinato ad attività alberghiera, situato nel centro di Firenze.
La Suprema Corte ha riconosciuto che nella sentenza impugnata non è stata effettuata un’adeguata disamina della realtà fattuale, ed in questo modo si è reso impossibile il controllo sulla logicità del ragionamento sviluppato per giungere alla decisione medesima.
Secondo quanto affermato nella Sentenza della Cassazione, infatti, la Commissione Tributaria Regionale ha valorizzato l’ubicazione centrale dell’immobile, ma ha ignorato o ha fatto oggetto di superficiale disamina altri elementi, quali il tessuto urbano di inserimento, il piano di ubicazione ed i servizi strutturati in godimento, lo stato di conservazione dell’unità immobiliare in questione e del fabbricato di cui fa parte.
Tutti questi elementi, singolarmente e nel loro insieme, sono rilevanti nell’iter sotteso al classamento ed alla determinazione della rendita catastale.
a cura dell’Avv. Raffaella De Vico.