Nella Sentenza n. 20529 del 1º ottobre 2010, la Corte di Cassazione ha ribadito un proprio orientamento secondo il quale l’accertata esposizione in bilancio, da parte di una società di capitali, di costi fittizi è di per sé sufficiente a far presumere l’esistenza di un maggior reddito imponibile corrispondente ai costi falsamente dichiarati. L’amministrazione finanziaria non deve dimostrare, in tale caso, che dal maggior reddito siano derivati maggiori utili distribuiti ai soci, in quanto opera una presunzione.
Ciò, però, non esclude che il socio contribuente possa fornire prova contraria. Gli elementi eventualmente indicati dal contribuente devono necessariamente essere valutati dalla Commissione Tributaria che, in relazione ad essi, dovrà dare motivazione adeguata, esaustiva e conforme alla normativa vigente, sia che tali elementi vengano accolti, sia che vengano disattesi. Una sentenza nella quale non sia presente alcuna valutazione della documentazione depositata dal contribuente in relazione a tale questione non può che essere cassata, così come è avvenuto nel caso specifico.
Maggiori informazioni e approfondimenti sistematici ed esaurienti inviati direttamente alla vostra mail, acquisti la circolare informativa fiscale