Le regole relative alla detrazione Irpef per le spese universitarie sostenute presso atenei non statali per il periodo fiscale 2023 rimangono invariate fino al 31 gennaio 2024, come confermato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur). Questo decreto mantiene i limiti massimi su cui calcolare lo sconto di imposta, basati sull’area disciplinare del corso frequentato e sulla regione in cui si trova l’università.
Detrazione irpef per le spese sostenute nel 2023
Gli importi massimi su cui basare la detrazione Irpef per le spese sostenute nel 2023 presso atenei non statali rimangono gli stessi dell’anno precedente. Questa conferma è stata pubblicata nel decreto del Miur del 7 dicembre, apparso sulla Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio 2024.
Questi importi massimi, da dichiarare nel calcolo della detrazione fiscale, variano in base all’area disciplinare del corso e alla zona geografica dell’università. Il decreto include tabelle che mostrano gli importi massimi ammissibili per la detrazione per corsi di laurea, laurea magistrale e corsi post laurea.
Inoltre, sono indicati gli importi massimi per la detrazione fiscale per corsi di dottorato, di specializzazione e master di primo e secondo livello, che differiscono anch’essi a seconda della zona geografica.
Le tabelle fornite dal Miur permettono di classificare i corsi in base all’area disciplinare e alla regione geografica, consentendo così un’adeguata catalogazione.
Rammentiamo che la detrazione del 19% dell’Irpef per le spese universitarie non statali deve essere calcolata su importi non superiori a quelli indicati dal Miur, come previsto dall’articolo 15, comma 1, lettera e) del Tuir, e il Miur emetterà un decreto in tal senso entro il 31 dicembre dell’anno precedente, basandosi sulle aree disciplinari e sui contributi medi richiesti dalle università statali nelle diverse regioni.