L’Agenzia delle Entrate, in una recente consulenza giuridica (n. 5 del 2 settembre 2024), ha stabilito che anche per la produzione di libri digitali con tecnologie avanzate è applicabile l’aliquota Iva ridotta del 4%, la stessa già in vigore per i libri su supporti fisici. Tale decisione segue l’intento sia dell’Unione Europea che del legislatore italiano di sostenere l’accessibilità economica dei libri, indipendentemente dal formato, e promuovere il settore editoriale in generale.
Libri digitali e aliquota ridotta
Questa interpretazione è stata richiesta da un’associazione di settore, che ha sottolineato come l’innovazione tecnologica abbia radicalmente trasformato l’industria editoriale a partire dagli anni Ottanta. Di conseguenza, ha chiesto conferma che i servizi di composizione tipografica e digitale dei libri possano continuare a beneficiare dell’aliquota agevolata del 4% prevista dal numero 35 della Tabella A, Parte II, allegata al decreto Iva (Dpr n. 633/1972).
La risposta dell’Agenzia
L’Agenzia delle Entrate ha risposto affermativamente, richiamando in primo luogo il regime speciale Iva del settore editoriale, chiarito dalla circolare n. 23/2014, e spostandosi poi sull’analisi della normativa europea. In particolare, ha fatto riferimento alla direttiva Ue n. 1713/2018, che ha aggiornato la direttiva Iva Ce n. 112/2006, consentendo agli Stati membri di applicare alle pubblicazioni digitali la stessa aliquota Iva prevista per le pubblicazioni su supporti fisici, dal 26 novembre 2018.
Aliquota ridotta sostenuta anche dalla Corte
Questa scelta è sostenuta anche dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione, che, in ambito sia tributario sia penale, ha adottato un approccio interpretativo evolutivo. Con la sentenza a sezioni unite n. 31022/2015, la Cassazione ha infatti riconosciuto la necessità di ampliare il significato di “stampa” per includere anche le pubblicazioni digitali, adattando il termine alla realtà tecnologica odierna. Analogamente, con la sentenza n. 30722/2011, la Cassazione ha affermato che, pur non essendo sempre applicabile l’interpretazione analogica in materia tributaria, è possibile un’interpretazione estensiva o evolutiva delle norme, così da comprenderne i casi impliciti e adeguarli ai mutamenti tecnologici e sociali.
L’Agenzia delle Entrate conclude quindi che, alla luce di una ragionevole interpretazione evolutiva delle normative, le prestazioni di composizione tipografica e digitale di libri, realizzate con tecnologie avanzate, sono legittimamente soggette all’aliquota Iva ridotta del 4%. Un’interpretazione diversa, osserva infine l’Agenzia, svuoterebbe le norme agevolative del loro senso, poiché le moderne tecniche di produzione libraria non rientrano più rigidamente nei processi previsti originariamente dalle stesse disposizioni, ma in un concetto più ampio di composizione agevolato ai fini Iva.