Per poter beneficiare dell’esclusione dall’Iva, è fondamentale che la struttura sportiva sia impiegata esclusivamente per attività sportive.
Nel contesto della normativa fiscale relativa al noleggio di impianti sportivi da parte di società dilettantistiche, l’esenzione dall’Iva è applicabile solo se il servizio è strettamente legato alla pratica sportiva. La concessione di agevolazioni fiscali, infatti, dipende dall’effettivo utilizzo della struttura e non solo dalla forma giuridica o statutaria dell’associazione. In altre parole, è necessario dimostrare che l’impianto venga utilizzato direttamente da atleti o da società affiliate a una federazione sportiva. Questo principio è stato ribadito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 36 del 17 febbraio 2025.
Caso specifico del noleggio di un impianto sportivo
L’istanza di chiarimento è stata avanzata da una società sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, affiliata a una federazione, che gestisce un impianto sportivo in concessione e si occupa anche di interventi di manutenzione e riqualificazione. Oltre all’utilizzo diretto da parte delle proprie squadre e di altre associazioni sportive, la struttura ospita attività soggette a Iva, come la vendita al dettaglio e l’apertura al pubblico con incasso di corrispettivi.
L’aspetto centrale riguarda l’Iva sulle prestazioni di noleggio dell’impianto a favore di altre associazioni affiliate alla stessa federazione. Tali operazioni possono beneficiare dell’esenzione?
Pagamento corrispettivi per gli impianti sportivi e IVA
L’Agenzia delle Entrate, nel rispondere, richiama la normativa vigente, evidenziando le modifiche più recenti. Il riferimento normativo principale è l’articolo 4, comma 4 del Dpr n. 633/1972 (decreto Iva), che prevede per alcune categorie di enti, tra cui le associazioni sportive dilettantistiche, l’esclusione dal campo di applicazione dell’Iva per la cessione di beni e la fornitura di servizi ai propri soci, associati o partecipanti dietro pagamento di corrispettivi specifici. Tale regime si estende anche alle prestazioni fornite ad associazioni che svolgono la stessa attività e che fanno parte di un’organizzazione nazionale o locale, includendo anche i rispettivi soci e tesserati.
Tuttavia, con il decreto-legge n. 146 del 21 ottobre 2021, è stata eliminata l’esclusione dall’Iva per le operazioni effettuate dalle associazioni elencate nell’articolo 4 del decreto Iva. Prevedendo al contempo l’applicazione del regime di esenzione ai sensi dell’articolo 10 dello stesso decreto.
Condizioni per l’esenzione IVA
L’entrata in vigore della norma, inizialmente fissata al 1° gennaio 2024 dalla legge di Bilancio 2022, è stata successivamente prorogata più volte: prima al 1° luglio 2024 (Dl n. 51/2023), poi al 1° gennaio 2025 (Milleproroghe 2023) e infine al 1° gennaio 2026 con il decreto Milleproroghe 2024. Questo slittamento mira a consentire una riorganizzazione della disciplina Iva per gli enti del terzo settore.
Di conseguenza, fino al 1° gennaio 2026, le prestazioni fornite dalle associazioni e società sportive dilettantistiche a soggetti individuati dall’articolo 4, comma 4 del Dpr n. 633/1972 rientrano ancora nel regime di esclusione dall’Iva.
Nel caso in esame, per applicare tale disposizione è necessario il rispetto di alcuni requisiti fondamentali. In primo luogo, le prestazioni devono essere fornite da enti associativi specificamente individuati, come le associazioni e società sportive dilettantistiche operanti senza fini di lucro.
Esenzione iva per il noleggio impianti sportivi
In secondo luogo, i servizi resi devono essere coerenti con le finalità istituzionali dell’ente. Questo significa che il noleggio dell’impianto deve rappresentare un’attività strettamente connessa agli obiettivi dell’associazione e non solo essere menzionato nello statuto. È indispensabile dimostrare che la struttura sia utilizzata per l’organizzazione e la gestione di attività sportive dilettantistiche.
Infine, i servizi devono essere erogati a soci, associati o membri di associazioni che svolgono la stessa attività e che appartengono a un’organizzazione sportiva comune. Su questo punto, la circolare n. 18/2018 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’affiliazione a una federazione sportiva rappresenta un requisito essenziale per accedere alle agevolazioni fiscali. Tale principio, valido ai fini dell’imposta sul reddito delle società, è estendibile anche all’Iva.
Per le associazioni sportive dilettantistiche che concedono in uso impianti sportivi, è fondamentale rispettare le condizioni previste dalla normativa. In particolare, l’impianto deve essere destinato esclusivamente ad attività sportive, nel rispetto delle finalità istituzionali dell’ente, affinché l’operazione possa rientrare tra quelle non soggette a Iva.