1. Il presente documento ha lo scopo di definire i principi contabili relativi alla rilevazione, rappresentazione e valutazione nel bilancio d’esercizio di operazioni e partite di natura commerciale o finanziaria, espresse in moneta estera.
Per partite o elementi monetari devono intendersi le disponibilità di denaro, le attività e passività iscritte in bilancio e le restanti operazioni in corso (dette anche “fuori bilancio”) che comportano o comporteranno il diritto ad incassare o l’obbligo di pagare a date future importi di denaro, determinati o determinabili. Il presente documento, pur menzionando talvolta per semplicità solo crediti e debiti in moneta estera, si riferisce a tutti gli elementi monetari espressi in moneta estera.
Con riferimento a tutte le scadenze successive al 31.12.1998 non si considerano monete estere le monete degli undici Paesi aderenti all’Unione Economica Monetaria (UEM), ovvero l’escudo portoghese, il fiorino olandese, il franco belga-lussemburgo, il franco francese, il marco finlandese, il marco tedesco, la peseta spagnola, lo scellino austriaco e la sterlina irlandese, e ovviamente l’euro. A partire dalla data di adesione all’UEM non si considerano monete estere le ulteriori monete che aderiranno all’Unione predetta.
Esula da questo documento ogni problematica connessa:
– alla conversione in moneta di conto dei bilanci di aziende estere e delle operazioni effettuate da sedi secondarie (filiali o succursali) che operano all’estero;
– alla contabilità plurimonetaria;
– alla contabilizzazione di operazioni relative a contratti derivati in valuta (swaps, options, ecc.);
– alle commesse con contratti a lungo termine in moneta estera, che costituiscono oggetto di un documento separato;
– all’introduzione dell’euro nel nostro ordinamento giuridico, oggetto di uno specifico documento.