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Principi Contabili
Scritto da: Misterfisco

Operazioni e partite in moneta estera 7 Copertura dei rischi di cambio |

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7.1 Premesse. Contratti a termine in moneta estera

Le imprese possono coprire i rischi di cambio utilizzando vari tipi di operazioni: fra esse si annoverano i contratti a termine in moneta estera, gli swap, i future, le opzioni e vari altri tipi di contratti derivati. In questa sede sono considerate le coperture del rischio più comuni, mentre per la trattazione dei contratti derivati in generale si rinvia ad un futuro documento ad essi dedicato.

Un “contratto a termine in moneta estera” è un accordo di acquistare o vendere valuta ad una determinata data futura e ad un cambio predeterminato.

Lo sconto o il premio di un contratto a termine esprimono la differenza fra il “cambio a termine” ed il cambio corrente alla data in cui è stato stipulato il contratto; sono contabilizzati separatamente dagli utili e dalle perdite su cambi e rilevati a conto economico alle voci C.16 o C.17, secondo la durata del rispettivo contratto a termine.

I contratti a termine in moneta estera possono essere suddivisi nelle seguenti fattispecie:

1. contratti a termine a fronte di specifici debiti e/o crediti in moneta estera;

2. contratti a termine a fronte di un impegno contrattuale (ordine) di acquisto o di vendita di un bene in moneta estera;

3. contratti a termine a fronte di unâ??esposizione netta in moneta estera, ma non correlati a specifiche operazioni (cioè non a fronte di specifici debiti e crediti od impegni contrattuali di acquisto o di vendita);

4. contratti a termine di natura speculativa o comunque non a copertura di specifici rischi di cambio.

Si rammenta che il trattamento contabile dei contratti a termine in moneta estera comporta conseguenze fiscali che vanno tenute presenti in sede di determinazione dellâ??imponibile.

7.2 Contratti a termine in moneta estera a fronte di specifici debiti e/o crediti in moneta estera

Il contratto a termine in moneta estera viene posto in essere a copertura, per ammontare e scadenza, di specifici debiti o crediti in moneta estera, originati da una qualsiasi operazione (commerciale o finanziaria). Tali debiti o crediti sono iscritti in contabilità al cambio rilevato alla data dellâ??operazione.

La differenza (premio o sconto) – che risulta raffrontando lâ??ammontare in moneta estera previsto dal contratto a termine, convertito al cambio alla data dellâ??operazione originaria, e lâ??ammontare in moneta estera del contratto stesso, ma al cambio a termine prefissato – deve essere imputata a conto economico per competenza; la differenza quindi, deve imputarsi lungo tutta la durata del contratto a termine, come un interesse, con contropartita il debito o il credito verso lâ??ente finanziario che ha posto in essere lâ??operazione di copertura, provvedendo a fine esercizio a riscontare, rinviando agli esercizi successivi, lâ??importo non di competenza.

Occorre tuttavia distinguere a seconda che il contratto a termine in moneta estera sia stato stipulato contemporaneamente o successivamente allâ??effettuazione dellâ??operazione da cui debiti o crediti sono originati. Infatti, nel secondo caso, occorre considerare anche la differenza, che risulta raffrontando lâ??ammontare in moneta estera stabilito dal contratto a termine, convertito al cambio rilevato alla data dellâ??operazione, con lâ??ammontare in moneta estera dello stesso contratto a termine, ma convertito alla data di tale contratto; tale differenza, in quanto maturata prima dellâ??inizio del periodo di copertura, deve essere addebitata o accreditata a conto economico con contropartita il debito o il credito.

7.3 Contratti a termine a fronte di un impegno contrattuale (ordine) di acquisto o di vendita di un bene in moneta estera

Lâ??azienda può anche porre in essere contratti a termine a copertura del rischio di cambio relativamente ad uno specifico impegno contrattuale (ordine) di acquisto o di vendita di un bene che sarà consegnato (ricevuto o spedito) in data successiva. Al momento della consegna del bene (oppure del passaggio di proprietà, se in data diversa) il relativo costo o ricavo è contabilizzato al cambio in vigore alla data di consegna del bene stesso, rilevando in contropartita il debito verso il fornitore o il credito verso il cliente. Si determina quindi la differenza fra il cambio alla data di stipula del contratto a termine ed il cambio alla data di consegna del bene; tale differenza, avendo natura commerciale, rettifica il costo o il ricavo, con contropartita la corrispondente variazione nel debito o credito.

Dopo aver rilevato la differenza su cambi maturata alla data di consegna del bene, lâ??ulteriore differenza deve essere trattata come al precedente punto 7.2, ossia la differenza, che risulta dal raffronto tra lâ??ammontare in moneta estera, convertito al cambio a termine prefissato e lâ??ammontare in moneta estera convertito al cambio della data del contratto a termine, va rilevata a conto economico sulla durata del contratto a termine per competenza, come un interesse, con contropartita il debito o il credito verso lâ??ente finanziario, e riscontata a fine esercizio.

Unâ??operazione in moneta estera deve essere considerata a copertura di uno specifico impegno contrattuale nella stessa moneta solo se sussistono le seguenti condizioni:

a. lâ??operazione in moneta estera è stata stipulata chiaramente in correlazione alla copertura di un impegno nella stessa valuta; ciò deve ritenersi sussistente allorché câ??è sostanziale coincidenza fra ammontare e durata delle due operazioni, quella “da coprire” e quella “di copertura”.

b. lâ??impegno in moneta estera è confermato ed irrevocabile.

A scopo esemplificativo vedasi lâ??allegato I.

7.4 Contratti a termine a fronte di unâ??esposizione netta in moneta estera

Nel caso di unâ??esposizione netta in moneta estera coperta da un contratto a termine si procede nel modo seguente:

1) Conversione dellâ??esposizione in moneta estera ai cambi di fine esercizio.

I crediti e i debiti in moneta estera sono convertiti al cambio di fine esercizio per determinare lâ??utile o la perdita di competenza.

2) Determinazione dellâ??utile o della perdita sui contratti a termine.

Gli utili o le perdite sui contratti a termine, stipulati a fronte di unâ??esposizione netta in moneta estera, devono essere calcolati moltiplicando lâ??ammontare in valuta di ciascun contratto a termine per la differenza fra il cambio corrente alla data di fine esercizio ed il cambio corrente alla data di stipulazione del contratto. Gli utili e le perdite così determinati vanno contabilizzati conformemente ai criteri adottati per la conversione dei debiti e crediti in moneta estera a breve ed a lungo termine.

3) Determinazione dello sconto o del premio sui contratti a termine.

La determinazione dello sconto o del premio sui contratti a termine va effettuata secondo la regola generale riportata al paragrafo 7.1.

Vedasi lâ??esempio nellâ??allegato II.

7.5 Contratti a termine di natura speculativa o comunque non a copertura di specifici rischi di cambio

I suindicati contratti non sono stipulati a fronte di individuate esposizioni nette in moneta estera, giacchè in tal caso si rientra nellâ??ipotesi esaminata al § 7.4; rientrano invece nei summenzionati contratti quelli stipulati a fronte di specifici debiti e crediti in moneta estera, mantenuti dopo lâ??anticipata risoluzione dei contratti per i quali era sorta la copertura.

Questo tipo di operazioni in valuta estera a termine di natura speculativa richiede il riesame della posizione a fine esercizio ed una rideterminazione del valore come se lâ??operazione fosse rinegoziata a tale data. Pertanto gli utili e le perdite su contratti a termine di natura speculativa devono essere determinati moltiplicando lâ??ammontare in valuta del contratto a termine per la differenza tra il cambio a termine alla data di chiusura dellâ??esercizio e il cambio a termine contrattuale. Sia le perdite, sia gli utili devono essere contabilizzati a conto economico; se si tratta di operazioni a lungo termine gli utili devono essere differiti.

Sommario Principi contabili

Fonte: Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti

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