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Principi Contabili
Scritto da: Misterfisco

Ratei e risconti I ratei e i risconti definizione degli stessi ed enunciazione dei principi contabili per la loro valutazione e rappresentazione in bilancio | Valutazione

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I ratei e i risconti misurano proventi ed oneri la cui competenza è anticipata o posticipata rispetto alla manifestazione numeraria e/o documentale; essi prescindono dalla data di pagamento o riscossione dei relativi proventi ed oneri, i quali devono necessariamente essere comuni a due o più esercizi e ripartibili in ragione del tempo.

L’importo deve essere determinato mediante la ripartizione del provento o dell’onere (in genere derivante da contratti di durata), al fine di attribuire la quota parte di competenza all’esercizio in corso, e di rinviarne l’altra quota ai successivi.

Rispetto alla più ampia durata temporale del contratto, il periodo di competenza viene normalmente individuato computando i giorni decorrenti dall’inizio degli effetti economici fino alla data di chiusura dell’esercizio, e da questa data fino al termine d egli effetti medesimi. In sostanza, il «tempo» considerato per la determinazione dell’entità del rateo e/o del risconto da iscrivere per competenza è essenzialmente di natura fisico-temporale (c.d. criterio del «tempo fisico»).

Tale criterio appare inadeguato nei casi in cui le prestazioni contrattuali rese o ricevute non abbiano contenuto economico costante nel tempo.

Infatti, senza una valutazione strettamente economica delle prestazioni, tale da consentire una corretta ripartizione della componente di reddito (sia essa positiva o negativa) da iscrivere per competenza, potrebbe ledersi il principio della correlazione fra costi e ricavi e, quindi, della veritiera e corretta rappresentazione della situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’impresa.

E’ pertanto necessario adottare il concetto di «tempo economico» nei casi in cui la quota di costo o di provento imputabile all’esercizio non sia esattamente proporzionale al tempo fisico. Il concetto di «tempo economico» riflette i reali contenuti economici del fatto amministrativo, costituenti l’elemento essenziale per la ripartizione del valore imputabile a ciascun esercizio [1] – [2].

I ratei attivi e passivi, poiché rappresentativi di crediti e debiti in moneta, ancorché esigibili in uno o più esercizi successivi, sono soggetti ad un processo valutativo. Si fa pertanto rinvio ai Documenti n. 15 , (i crediti) e n. 7 (Debiti ed altre passività).

I risconti attivi rappresentano oneri differiti ad uno o più esercizi successivi e pertanto, è necessaria la valutazione del futuro beneficio economico correlato a tali costi e, qualora esso sia inferiore (in tutto od in parte) alla quota riscontata, occorre procedere ad opportune rettifiche di valore.

I risconti passivi rappresentano proventi differiti ad uno o più esercizi successivi e, come tali, normalmente, non pongono particolari problemi di valutazione in sede di bilancio.

Nel caso in cui i ratei ed i risconti, siano essi attivi o passivi, abbiano durata pluriennale, occorre che in ogni esercizio di pertinenza vengano verificate le condizioni che ne hanno determinato l’iscrizione originaria; se necessario, devono essere adottate le opportune variazioni.

Sommario Principi contabili

Fonte: Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti

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