Variazione nella valuta funzionale
35 Quando si verifica una variazione della valuta funzionale di un’entità, l’entità deve applicare le procedure di conversione applicabili alla nuova valuta funzionale prospetticamente dalla data della variazione.
36 Come indicato nel paragrafo 13, la valuta funzionale di un’entità riflette le sottostanti operazioni, eventi e circostanze che sono rilevanti per l’entità. Per questi motivi, una volta determinata la valuta funzionale, questa può essere modificata soltanto se vi sia un cambiamento in quelle operazioni, eventi e circostanze sottostanti. Per esempio, una variazione della valuta che ha principalmente un’influenza sui prezzi di vendita della merce e dei servizi può portare a una variazione della valuta funzionale di un’entità.
37 L’effetto di una variazione della valuta funzionale è contabilizzato prospetticamente. In altre parole, un’entità converte tutte le voci nella nuova valuta funzionale utilizzando il tasso di cambio alla data della variazione. Gli importi convertiti che ne derivano per elementi non monetari sono trattati come il loro costo storico. Le differenze di cambio derivanti dalla conversione di una gestione estera precedentemente rilevate nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo secondo quanto previsto dai paragrafi 32 e 39(c), non sono riclassificate dal patrimonio netto all’utile (perdita) d’esercizio fino alla dismissione della gestione.
Torna all’indice dello Ias 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere