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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 30 Informazioni richieste nel bilancio delle banche e degli istituti finanziari – Stato patrimoniale

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18. Una banca deve presentare uno stato patrimoniale che raggruppi le attività e le passività per categorie omogenee e deve elencarle secondo il loro grado di liquidità.

19. Oltre alle disposizioni degli altri Principi contabili internazionali le indicazioni fornite nello stato patrimoniale o nelle note al bilancio devono includere, senza limitarsi a ciò, le seguenti attività e passività:

Attività:

– Disponibilità liquide e saldi con la banca centrale;

– Buoni del tesoro e altri titoli ammissibili al rifinanziamento presso la banca centrale;

– Titoli di Stato e altri titoli posseduti per negoziazione;

– Depositi, prestiti e anticipazioni ad altre banche;

– Altri collocamenti sul mercato monetario;

– Prestiti e anticipazioni a clienti; e

– Titoli mobiliari posseduti per investimento.

Passività:

– Depositi da altre banche;

– Altri depositi dal mercato monetario;

– Debiti verso altri depositanti;

– Certificati di deposito;

– Cambiali e altre passività rappresentate da titoli; e

– Altri fondi presi a prestito.

20. L’approccio più utile alla classificazione delle attività e delle passività di una banca è quello di raggrupparle per natura e di elencarle approssimativamente in base alla loro liquidità; ciò potrebbe equivalere a grandi linee alle loro scadenze. Gli elementi correnti e quelli non correnti non sono esposti separatamente perché la maggior parte delle attività e delle passività di una banca può essere realizzata o sostenuta a breve termine.

21. La distinzione tra i saldi con altre banche e altre parti del mercato monetario e quelli da altri depositanti è un’informazione importante perché fornisce una conoscenza sui rapporti, e sulla dipendenza, di una banca con le altre banche e con il mercato monetario. Quindi una banca deve portare a conoscenza distintamente:

(a) i saldi con la banca centrale;

(b) i depositi presso altre banche;

(c) gli altri collocamenti sul mercato monetario;

(d) i depositi da altre banche;

(e) gli altri depositi dal mercato monetario; e

(f) altri depositi.

22. Una banca, di norma, non sa chi sono i possessori dei suoi certificati di deposito perché essi sono, di solito, scambiati su un mercato aperto. Quindi una banca deve indicare distintamente i depositi che sono stati ottenuti attraverso l’emissione di suoi certificati di deposito o di altri certificati negoziabili.

23. (*) Paragrafo soppresso dal Reg. (CE) n. 2086/2004

24. Una banca deve indicare i fair value (valore equo) di ciascuna classe di attività e passività finanziaria così come richiesto dallo IAS 32, Strumenti finanziari: Esposizione nel bilancio e informazioni integrative, e dallo IAS 39, Strumenti finanziari: Rilevazione e valutazione.

25. Lo IAS 39 prevede quattro classi di attività finanziarie: prestiti e crediti originati dall’impresa, investimenti posseduti per essere mantenuti sino a scadenza, attività finanziarie possedute per essere negoziate e attività finanziarie disponibili per la vendita. Una banca indicherà, come requisito minimale, i fair value (valore equo) delle proprie attività finanziarie per le quattro classi sopra riportate.

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