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Principi Contabili
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1 Gennaio 1970

IAS 33 Utile per azione – Valutazione

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19. Ai fini del calcolo dell’utile base per azione, il numero delle azioni ordinarie deve essere la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell’esercizio.

20. Utilizzare la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell’esercizio riflette la possibilità che il valore del capitale azionario possa essere cambiato durante l’esercizio a causa del maggior o minor numero di azioni in circolazione in un dato momento. La media ponderata di azioni ordinarie in circolazione durante il periodo è il numero delle azioni ordinarie in circolazione all’inizio dell’esercizio, rettificato dal numero delle azioni ordinarie acquistate o emesse durante l’esercizio moltiplicato per un fattore di ponderazione temporale. Il fattore di ponderazione temporale è il numero di giorni che le azioni sono state in circolazione in proporzione al numero totale di giorni dell’esercizio; in molti casi è appropriato adottare una approssimazione della media ponderata.

21. Normalmente le azioni sono incluse nel calcolo della media ponderata delle azioni dalla data in cui il corrispettivo è dovuto (corrispondente, di solito, alla data della loro emissione); per esempio:

(a) le azioni ordinarie emesse in contanti sono incluse quando il corrispettivo è dovuto;

(b) le azioni ordinarie emesse come reinvestimento volontario di dividendi da azioni ordinarie o privilegiate sono incluse quando i dividendi vengono reinvestiti;

(c) le azioni ordinarie emesse a seguito della conversione di uno strumento di debito in azioni ordinarie sono incluse dal momento in cui l’interesse cessa di maturare;

(d) le azioni ordinarie emesse in sostituzione della quota interessi o della quota capitale di altri strumenti finanziari sono incluse dal momento in cui l’interesse cessa di maturare;

(e) le azioni ordinarie emesse per l’estinzione di una passività dell’entità sono incluse dalla data dell’estinzione;

(f) le azioni ordinarie emesse come corrispettivo per l’acquisizione di un’attività diversa da disponibilità liquide sono incluse dalla data in cui l’acquisizione è rilevata; e

(g) le azioni ordinarie emesse per la prestazione di servizi all’entità sono incluse man mano che i servizi sono resi.

La determinazione della data a partire dalla quale includere le azioni ordinarie nel calcolo della media ponderata dipende dalle clausole contrattuali e condizioni che regolano la loro emissione. La dovuta considerazione è data alla sostanza dei contratti associati all’emissione.

22. Le azioni ordinarie emesse come parte del costo di una aggregazione aziendale sono incluse nella media ponderata delle azioni a partire dalla data di acquisizione. Ciò in quanto l’acquirente incorpora nel proprio conto economico gli utili e le perdite dell’acquisito, a partire da tale data.

23. Le azioni ordinarie che saranno emesse alla conversione di uno strumento obbli­gatoriamente convertibile sono incluse nel calcolo dell’utile base per azione dalla data in cui il contratto viene sottoscritto.

24. Le azioni potenziali da emettere sono considerate in circolazione e sono incluse nel calcolo dell’utile base per azione soltanto dalla data in cui tutte le condizioni necessarie sono soddisfatte (ossia gli eventi si sono verificati). Le azioni la cui emissione è subordinata solo al passare del tempo non sono azioni potenziali da emettere, perché il passare del tempo è una certezza.

25. Le azioni ordinarie in circolazione che sono potenzialmente restituibili al verificarsi di certe condizioni (ossia sono richiamabili) non sono considerate come azioni in circolazione e sono escluse dal calcolo dell’utile base per azione fino alla data in cui le azioni non sono più richiamabili.

26. La media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l’esercizio e con riferimento a tutti gli esercizi oggetto di presentazione deve essere rettificata per tener conto dei fatti, diversi dalla conversione di potenziali azioni ordinarie, che hanno cambiato il numero delle azioni ordinarie in circolazione senza un cambiamento corrispondente delle risorse.

27. Possono essere emesse azioni ordinarie, o il numero delle azioni ordinarie in circolazione può essere ridotto senza una corrispondente variazione delle risorse. Alcuni esempi:

(a)  una capitalizzazione o emissione gratuita (a volte chiamato dividendo pagato in azioni);

(b) un premio associato ad altra emissione, ad esempio un premio in una emissione di diritti riservata agli azionisti esistenti;

(c) un frazionamento dell’azione; e

(d) un raggruppamento di azioni (consolidamento di azioni).

28. In una capitalizzazione o in una emissione gratuita o in un frazionamento di azioni, agli azionisti esistenti sono assegnate azioni ordinarie senza corrispettivo. Perciò, il numero di azioni ordinarie in circolazione aumenta senza incremento di risorse. Il numero delle azioni ordinarie precedentemente in circolazione è rettificato in proporzione al numero di azioni ordinarie in circolazione, come se il fatto fosse avvenuto all’inizio del primo esercizio oggetto di presentazione. Per esempio, in una emissione gratuita di due azioni per ciascuna posseduta, il numero di azioni ordinarie circolanti prima dell’emissione è moltiplicato per un fattore tre per ottenere il nuovo numero totale di azioni ordinarie, o per un fattore due per ottenere il numero aggiuntivo di azioni ordinarie.

29. Un consolidamento di azioni ordinarie generalmente riduce il numero di azioni ordinarie circolanti senza una corrispondente riduzione di risorse. Tuttavia, quando l’effetto complessivo è un riacquisto di azioni al fair value (valore equo), la riduzione nel numero di azioni ordinarie in circolazione è il risultato di una corrispondente riduzione delle risorse. Un esempio è un consolidamento azionario combinato con un dividendo straordinario. La media ponderata di azioni ordinarie in circolazione per il periodo in cui avviene la transazione combinata è rettificata per la riduzione del numero di azioni ordinarie dalla data in cui il dividendo straordinario viene rilevato.

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