Cos’è e come funziona.
Il concordato preventivo biennale 2024-2025 è una proposta che l’Agenzia delle Entrate (AdE) farà ai titolari di Partita IVA, sulla base dei dati fiscali e tributari che ha a disposizione, al fine di stabilire preventivamente le imposte IRPEF e IRES dovute.
Il contribuente saprà preventivamente qual è l’ammontare delle imposte da pagare per gli anni 2024 e 2025. Indipendentemente dall’importo effettivo che si avrà nel biennio.
Il contribuente volontariamente accetta o meno il concordato, ma una volta che ha aderito diventa irrevocabile, ovvero, per i successivi due anni dovrà pagare l’importo che ha accettato preventivamente, anche se ha incassato di meno dovrà pagare le imposte già pattuite, così come se ha incassato di più l’importo da pagare non cambia rispetto al concordato.
Chi e come si aderisce.
Aderiscono al concordato preventivo biennale:
- i lavoratori autonomi o i professionisti possessori di Partita IVA, anche forfettari (per i forfettari il concordato preventivo 2024 è limitato ad un solo anno. La cadenza biennale decorrerà dal periodo d’imposta 2025), che non hanno un reddito particolarmente consistente;
- titolari di reddito d’impresa;
- piccole e medie imprese;
- contribuenti a cui si applica l’Indice Sintetico di Affidabilità (ISA);
- i forfettari che abbiamo iniziato l’attività da, almeno, l’anno precedente.
Si aderisce al concordato tramite invito dell’AdE, al momento non è prevista nessuna domanda da presentare.
Requisiti.
Per aderire al concordato preventivo biennale:
- i titolari di partita IVA devono avere, come requisito, debiti tributari che non superino i 5.000,00 euro, compresi di sanzioni e interessi;
- precedentemente si doveva rispettare anche il requisito che voleva il punteggio ISA compreso tra 8 e 10, ma è decaduto.
Vantaggi.
I vantaggi del concordato preventivo biennale sono:
- si evitano controlli fiscali per i due anni del concordato;
- sono previste proroghe sui versamenti del 30 giugno in acconto e in saldo;
- si potrebbero pagare meno tasse, nel caso in cui ci sia un reddito superiore rispetto agli anni in cui è stato fatto il calcolo.
Svantaggi.
Uno svantaggio del concordato preventivo biennale è che, in un periodo di incertezza economica, se si avrà un reddito inferiore rispetto a quello su cui si sono calcolate le imposte preventivamente, si potrebbe pagare di più rispetto a quello che effettivamente si dovrebbe versare.
Cause di esclusione.
Sono esclusi dal concordato preventivo biennale i soggetti:
- che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi anche solo in uno dei tre anni precedenti al concordato preventivo biennale;
- hanno commesso un reato, previsto del D.Lgs. 10 marzo 2000, n. 74, con sentenza anche solo in uno dei tre anni precedenti al concordato.
Decadenza.
Il concordato preventivo cessa:
- se il contribuente cessa l’attività;
- se vi sia una modifica dell’attività (a meno che tale attività rientri in gruppi di settore ai quali si applicano i medesimi coefficienti di redditività previsti ai fini della determinazione del reddito per i contribuenti forfetari);
- della presenza di circostanze eccezionali, individuate con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, che determinano minori redditi effettivi o minori valori della produzione netta effettivi, eccedenti la misura del 50% rispetto a quelli oggetto del concordato.
Il concordato preventivo decade:
- nel caso in cui, a seguito di accertamenti fiscali, i dati non combacino con quelli dichiarati per accedere al concordato per un importo superiore al 30%;
- nel caso di omesso versamento delle imposte.
Dichiarazioni tributarie.
- pur già sapendo gli importi da pagare, nelle dichiarazioni dei redditi vi deve essere il reddito effettivo;
- l’IVA si paga normalmente e non rientra nel concordato.
Scadenze.
Le scadenze del concordato preventivo sono:
- entro il 15 marzo 2024 l’AdE mette a disposizione dei contribuenti specifici programmi per l’acquisizione dei dati che daranno vita la concordato;
- entro il 15 giugno 2024 sarà elaborato il concordato preventivo biennale da proporre al contribuente;
- entro il 15 ottobre 2024 il contribuente potrà accettare il concordato preventivo biennale, pagando le imposte calcolate;
- entro il 30 novembre 2024 il contribuente deve versare il secondo acconto 2024, integrato con l’eventuale differenza rispetto al concordato.
Normativa.
- Decreto Legge n. 50 del 2017;
- Legge 111/2023 del 9 agosto;
- D. Lgs 1/2024.
Fonte.
- Agenzia delle Entrate.
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